CPA, “appello” per gli “Stati Generali della Comunicazione Pubblicitaria”

Secondo l’associazione delle cdp è necessario regolamentare crafting e produzione

CPA, l’associazione della case di produzione pubblicitarie guidata dal Presidente Giovanni Bedeschi, ha raccolto la riflessione di UPA e UNA e lancia l’invito a organizzare tutti insieme gli “Stati Generali della Comunicazione Pubblicitaria”, come ha spiegato in una nota ufficiale diffusa ieri.

Giovanni Bedeschi

«Non solo gare “Buone”, anche per noi CDP, ma anche gare “Giuste”, giuste nei processi, nel rispetto dei progetti che a causa del sistema incancrenito dai problemi di budget e dalle modalità sbagliate o anacronistiche, molte volte ormai raggiungono livelli qualitativi mediocri. Come per le competenze creative e di agenzia anche le competenze di Crafting e di produzione necessitano di essere migliorate, aggiustate e ridiscusse. Perché fa bene al business, fa bene al mercato, fa bene ai processi e quindi ai progetti che facciamo, sia da un punto di vista di budget che di qualità. Vogliamo quindi, partecipare al dialogo in maniera attiva vista la sempre più grande importanza data all’esecuzione dei progetti legati ai brand che ormai spaziano dai contenuti digital, ai cortometraggi, agli eventi, alle activation sul territorio, passando dagli spot convenzionali. Per rendere concreti i pensieri e le idee di tutti coloro che partecipano nel nostro business e che vogliono che le gare e i processi siano giusti ed efficienti per il bene del business, invitiamo tutti gli stakeholder del mercato e le associazioni del nostro business a organizzare insieme gli “Stati Generali della Comunicazione Pubblicitaria”: una giornata, in data da definire e da organizzare insieme nel primo trimestre del 2020, in cui tutte le associazioni (UPA, UNA, ADCI, CPA, i cost controller, i procurement) si ritrovino per confrontarsi e scambiarsi opinioni e per stilare un manuale che comprenda tutti gli operatori del settore e che possa trasformare i processi per migliorare il prodotto finale. La meta finale è quella di poterci parlare in maniera aperta e mettere sul tavolo non il lamento o le critiche o le accuse a una parte o all’altra. “Facciamo cultura”, per creare una road map per il futuro: una conversazione positiva fra tutte le parti per poter creare un sistema che crei progetti giusti e buoni per i brand, attraverso processi giusti e buoni in tutela del nostro mestiere. Crediamo che CPA possa e debba essere presente nelle conversazioni di miglioramento del processo lavorativo, come ha sempre fatto negli anni, e quindi, prendendo spunto dalla notizia di UNA e UPA che la pensano allo stesso modo, spera che le associazioni ci contattino per poter migliorare… tutti insieme».

Segui la diretta di: