Appocrate fa evolvere Prenoting in aggregatore per le prenotazioni sanitarie

Appocrate, nata nel 2013 come start up e oggi impresa innovativa, è la società ideatrice di Prenoting, una piattaforma web/app per il settore sanitario che consente di interagire direttamente con gli utenti per prenotare visite e accedere ad altri servizi della struttura sanitaria. Con un obiettivo ambizioso, diventare un aggregatore di diverse strutture, per cercare una prestazione o un medico, come spiega a Touchpoint Today il CEO e Co-Founder Michele Maltese. 

Michele Maltese

Come è nata l’idea di Appocrate e come è cresciuta nel tempo?

La società si è costituita nel giugno 2013 dall’incontro di professionisti di diversa estrazione, io ad esempio sono un ingegnere biomedico. Il nostro progetto è partito dalla constatazione che mancava un sistema di gestione dei servizi sanitari utilizzabile direttamente dall’utente. In Italia ogni anno vengono prenotate oltre un miliardo di prestazioni sanitarie e, come era emerso da una ricerca dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, il costo per queste prenotazioni, tra telefonate e permessi dal lavoro per recarsi fisicamente nei punti prenotazione, è elevatissimo. Così è nato Prenoting, un sistema che si aggancia direttamente ai servizi dell’ospedale, con tutte le difficoltà che questo ha comportato nello sviluppo del progetto poiché ogni struttura ha un sistema diverso per la gestione delle agende. Il cittadino invece vede solo l’interfaccia finale, con un sistema estremamente semplice, perché la customer experience è sempre stata al centro della nostra attenzione. 

Come hanno reagito le strutture a cui l’avete proposta?

Inizialmente c’era un po’ di diffidenza, gli ospedali avevano altre priorità. La prima adesione è arrivata da Fondazione Poliambulanza di Brescia: con loro siamo partiti con lo sviluppo di Prenoting che oggi si è evoluto in MyPoli, una piattaforma che non consente solo la prenotazione ma anche i pagamenti, lo strumento “saltacoda”, i referti e altri servizi. In seguito abbiamo lavorato per Ospedale Koelliker di Torino, Gemelli di Roma, CDI di Milano, Clinica Fornaca di Torino e altri progetti sono in fase di realizzazione. Al momento abbiamo declinato Prenoting solo per strutture private, che però offrono anche servizi in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, perché le strutture pubbliche hanno delle problematiche complesse sia relative agli aspetti burocratici dell’affidamento di incarichi, sia per la gestione delle agende per le prenotazioni. 

E dai cittadini che riscontri avete avuto?

Sebbene non facciamo campagne pubblicitarie, fatta eccezione per qualche pagina su quotidiani locali, i download delle app continuano ad aumentare, come le registrazioni degli utenti, che oggi sono più di 150.000.
Tuttavia, su oltre 3 milioni di ricerche di prestazioni effettuate, le prenotazioni rappresentano circa il 10%. Il tasso di conversione è ancora basso, infatti succede che i cittadini utilizzino l’app per valutare le disponibilità ma preferiscano finalizzare al telefono. 

Oltre a Prenoting, di cosa si occupa Appocrate?

Con il tempo siamo diventati una società di consulenza strategica a tutti gli effetti per le strutture sanitarie con cui collaboriamo. Alcuni ci chiedono di realizzare il sito internet, in alcuni casi invece gestiamo i social media, uno strumento che fino a qualche anno fa il settore sanitario non utilizzava proprio. Invece Facebook è un’ottima porta di accesso, è un sistema di comunicazione tra utenti e ospedali che se ben gestito può dare ottimi riscontri. Ci occupiamo anche della comunicazione sia online che offline e della customer care sull’app Prenoting, fornendo supporto telefonico al cittadino. 

Quali sono i vostri prossimi obiettivi?

La nostra idea fin dall’origine è di trasformare Prenoting in un vero e proprio aggregatore, in modo che per il cittadino sia ancora più semplice scegliere tra le realtà presenti sul territorio. 

Dal punto di vista tecnico siamo già pronti, ma dobbiamo avere una base più ampia di utenti, ospedali e medici in diverse aree geografiche. Dovremmo tuttavia riuscire a partire all’inizio del 2020.

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