GEDI: ricavi a 302,9 milioni di euro (-6%): calano diffusione (-5,2%) e raccolta (-7,4%)

Atteso un miglioramento nel secondo semestre

Si è riunito venerdì a Roma, presieduto da Marco De Benedetti, il Consiglio di amministrazione di Gedi Gruppo Editoriale S.p.A. che ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2019 presentati dall’amministratore delegato Laura Cioli.

Laura Cioli

I ricavi consolidati, pari a € 302,9 milioni, hanno registrato una flessione del 6,1% rispetto al primo semestre del 2018. I ricavi derivanti dalle attività digitali rappresentano complessivamente il 12,2% del fatturato consolidato (15,2% sul brand Repubblica). In particolare i ricavi da edicola digitale sono cresciuti complessivamente di oltre il 35%.

I ricavi diffusionali, pari a € 134,5 milioni, sono diminuiti del 5,2% rispetto a quelli del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, in un mercato che ha registrato una riduzione del 7,7% delle vendite dei quotidiani in edicola e abbonamento. I ricavi pubblicitari, pari a € 147,3 milioni, sono risultati in calo del 7,4% rispetto ai primi sei mesi del 2018.

Il margine operativo lordo rettificato ammonta a € 23,5 milioni, €16,3 milioni prima dell’applicazione dell’IFRS 16 che si confronta con i € 21,9 milioni del primo semestre del 2018.

Il risultato operativo rettificato ammonta a € 7,6milioni (€7,3 milioni prima dell’applicazione dell’IFRS 16) rispetto ai € 12,4 milioni del primo semestre del 2018. Il risultato operativo rettificato del 2° trimestre, pari a € 6,1 milioni, è in linea con quello del 2018. Il risultato operativo consolidato è stato pari a €4,3 milioni (€ 4,0 milioni al netto degli impatti dell’IFRS 16). 

Il risultato netto consolidato è negativo per € 19,1 milioni (-€18,4 milioni escludendo gli effetti dell’IFRS 16) recependo gli effetti della cessione di Persidera (-€ 17,3 milioni) e oneri per ristrutturazioni con impatto sul risultato netto pari a € 2,5 milioni. Il primo semestre del 2018 si era chiuso con un utile netto consolidato di € 4,3 milioni.

In particolare, in data 5 giugno 2019, la capogruppo GEDI Gruppo Editoriale, d’intesa con TIM, altra parte venditrice, ha sottoscritto un accordo vincolante con F2i ed Ei Towers per la cessione della propria partecipazione del 30% nella società Persidera, asset non core del gruppo.

L’intesa prevede un corrispettivo per GEDI pari a € 74,5 milioni, da cui verranno detratti al closing i dividendi distribuiti nel corso del 2019 (pari a € 4,3 milioni incassati nel mese di aprile) e a cui saranno aggiunti gli interessi che matureranno dal 1° agosto fino alla data del closing. 

Marco De Benedetti

Atteso un miglioramento nel secondo semestre

In merito alle prospettive dell’esercizio 2019, sulla base degli andamenti registrati nel corso dei primi sei mesi, non si intravedono evoluzioni di mercato significativamente diverse da quelle che hanno interessato il settore ormai da anni. Gli ultimi mesi mostrano un andamento migliore rispetto al primo trimestre, tuttavia permane un elevato livello di incertezza nel contesto, che si riflette in particolare nell’andamento del mercato pubblicitario.

Per contrastare tali andamenti, il gruppo ha continuato e continuerà a impegnarsi nello sviluppo dei propri prodotti, nella implementazione di razionalizzazioni volte a preservare la redditività, nel conseguimento di ulteriori benefici derivanti dall’operazione di integrazione con il Gruppo ITEDI, nel rafforzamento della propria leadership sulle attività digitali.

Tra le attività che produrranno ulteriori effetti nei prossimi mesi: il rilancio del quotidiano la Repubblica e la ristrutturazione redazionale, i nuovi prodotti editoriali, la razionalizzazione conseguente alla chiusura di due ulteriori stabilimenti di stampa, la riorganizzazione di GEDI News Network e le conseguenti ulteriori opportunità di efficienze e sinergie, lo sviluppo delle piattaforme tecnologiche con particolare riferimento a CRM e sistemi editoriali. 

Per effetto degli interventi adottati e sulla base del trend osservato sui risultati del secondo trimestre, si può pertanto prevedere per la restante parte dell’anno un andamento della redditività in miglioramento rispetto al 1° semestre. 

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