Rai scommette su RaiPlay, nuovo canale “autonomo” da settembre con Fiorello

Rai Pubblicità: il consolidato dei primi sette mesi è positivo, grazie a Digital (+20%), Iniziative Speciali (+15%) e Cinema (+ 40%)

 

Fabrizio Salini e Marcello Foa

Inclusiva, distintiva, sociale, vicina, contemporanea, plurale, sicura, innovativa, digitale, connessa: in una parola “viva”. Si è presentata in questo modo la Rai, durante la  dei palinsesti autunnali che si è tenuta ieri a Milano, inaugurando l’appuntamento “unico” che racchiude quelle che erano la serata nel capoluogo lombardo e quella nella capitale. Un nuovo corso rappresentato dalle nuove figure di vertice, a partire dall’amministratore delegato Fabrizio Salini. «Oggi Rai vuole cambiare passo, continuando a raccontare la trasformazione del Paese – ha detto -. Nel Piano industriale dello scorso marzo abbiamo stabilito di portare il contenuto al centro dell’offerta Rai, diventando da broadcaster lineare a produttore di contenuti originali che guardano anche alle nuove tecnologie: significa andare oltre la tv». Una delle principali novità riguarda infatti RaiPlay, la piattaforma attraverso la quale Rai intercetta le nuove modalità di fruizione. «Contiamo 12 milioni di utenti registrati e 12,5 milioni di app scaricate e a settembre riveleremo la nuova pelle di RaiPlay, destinata a essere memoria e futuro

Elena Capparelli

del servizio pubblico – ha dichiarato Elena Capparelli, capo Area Digital Rai -. Dal 4 novembre approderà uno show live serializzato di Fiorello che disegnerà il nuovo posizionamento della piattaforma che si arricchirà di programmi originali e seguirà un proprio palinsesto “autonomo”, per arrivare nel 2020 a un titolo al giorno. Sarà un’offerta aggiuntiva a quella del lineare». Secondo uno spoiler del direttore di Rai2 Carlo Freccero, anche Fabio Fazio sta lavorando a circa 30 interviste con destinazione RaiPlay. «Il programma di Fiorello è un progetto unico a livello mondiale, che si basa sulla multimedialità e troverà spazio nell’access prime time di Rai 1 con 5 puntate e sulla radio con 6 puntate», ha commentato Salini che ha voluto, inoltre, sottolineare che la “razionalizzazione” dei costi, a cominciare da Fabio Fazio che si è abbassato lo stipendio, toccherà molti altri aspetti. «Rai vuole investire nel futuro, perché i nostri competitor non sono più solo gli editori tradizionali. Vogliamo essere la “spugna” che assorbe la trasformazione del Paese: dobbiamo metterci in gioco e adeguare i linguaggi per essere al passo con i tempi», gli ha fatto eco il presidente Marcello Foa. In piena sintonia con l’evoluzione dell’offerta editoriale, Rai Pubblicità lavora di pari passo a una sinergia crossmediale con oltre 40 formati pubblicitari e le iniziative speciali. «La relazione tra contenuti e adv è sempre più importante – ha detto l’amministratore delegato della concessionaria Gian Paolo Tagliavia -. Quella “incisività” a cui aspira la Rai dal punto di vista dei media è la copertura, la “moneta corrente” che interessa al mercato e che è tangibile. Il tetto pubblicitario imposto al servizio pubblico noi lo viviamo come opportunità, perché significa avere più cura sull’impaginazione della pubblicità, a cui consegue una migliore visibilità e una attenzione maggiore degli spettatori. E poi c’è la qualità dei contenuti che garantisce la fiducia dei consumatori». Una sinergia, quella tra Rai e Rai Pubblicità, che ha posizionato la radio come asset centrale grazie ai suoi 12 canali. «Dall’analogico al digitale, nuovi studi multipiattaforma per i programmi, l’estensione del Dab con una copertura raggiunta del 57%, la visual radio sulle Smart Tv, GR verticali, gli eventi sul territorio – ha approfondito Roberto Sergio, direttore di Radio Rai -. Entro il 23 luglio, data di presentazione a Milano, sarà costituito il Player Editori Radio a cui partecipano tutto gli editori nazionali e locali, che trasmettono sia in Dab sia in FM, con l’obiettivo di avere una app per l’ascolto in auto pronta entro fine 2019».

Riguardo ai risultati economici, il 2019 è un anno che si preannuncia particolarmente difficile per il mercato. «Con il mese di luglio, il consolidato dei primi sette mesi del 2019 di Rai Pubblicità entra in territorio positivo. Questo risultato premia la strategia Total Video della concessionaria di servizio pubblico, perché generato anche dalla crescita del Digital di quasi il 20%, delle Iniziative Speciali del +15% e del Cinema di oltre il 40%», ha detto Tagliavia a margine della presentazione.

I programmi: le principali novità

Fiction, intrattenimento, sport, musica rimangono i capisaldi dei palinsesti con il denominatore comune dell’innovazione. Rai crea il 70% della fiction trasmessa nel nostro Paese con 500 ore prodotte e oltre 250 in prime time. Arriveranno in autunno e primavera almeno 15 nuovi titoli. Tra le novità di Rai1, la rete guidata da Teresa De Santis, ci saranno l’arrivo della terza stagione di Rocco Schiavone (precedentemente su Rai2) e altro crime d’autore con Imma Tataranni-Sostituto procuratore, Il Commissario Ricciardi, Io ti cercherò, Bella da morire, gli orologi del diavolo. A Mara Venier, confermata a Domenica In, è stato affidato un programma di “emotainment” (titolo La porta dei sogni) in prima serata. In questa fascia dal 16 novembre partirà il nuovo Una vita da cantare, cioè l’Italia dei cantautori tra gli anni Settanta e Ottanta raccontati da Enrico Ruggeri. Ancora musica con Venti anni che siamo italiani con Vanessa Incontrada e Gigi D’Alessio. Tra le serate evento: uno show con Andrea Bocelli e Serena Rossi a settembre e una dedicata ai 150 anni dell’Ospedale Bambin Gesù. Il pomeriggio viene affidato a Lorella Cuccarini. Su Rai2, canale diretto da Carlo Freccero, a fare compagnia al trasloco di Che tempo che fa (preceduto nell’access da Che tempo che farà), una puntata speciale con Renzo Arbore, dedicata a Renato Carosone, le conferme Il collegio con la voce narrante di Simona Ventura, e di Pechino Express, la “scommessa” Maledetti amici miei, la fiction Volevo fare la rockstar e un programma di cucina con Carlo Cracco. Per Rai3 la strategia dichiarata dal direttore Stefano Coletta è quella di «consolidare con una ricetta più leggera». A fianco dei programmi storici, arrivano otto puntate di Assemblea generale con Serena Dandini e due puntate di Skianto con l’attore Filippo Timi. A condurre Quante storie arriva Giorgio Zanchini. Lo sport, privo della Champions, proporrà oltre 2.000 ore di diretta concentrandosi su: Nazionale di Roberto Mancini, ciclismo, sport invernali, per arrivare la prossima estate agli Europei di calcio e a Tokyo 2020.

Segui la diretta di: