Mediaset, in autunno accelerata su tv generalista, radio e addressable tv

Stefano Sala (Publitalia): «Non ho brutte sensazioni sulla fine dell’anno: nel semestre agosto-dicembre faremo un risultato in linea con il 2018. Nei 4 mesi, gli investimenti adv, senza calcio pay e Champions, hanno registrato +0,6%. Radio a +5,5% nei 5 mesi»

Pier Silvio Berlusconi

Per celebrare la ricostruzione in tempi record dei danni ingenti provocati dalla mareggiata che lo scorso 29 ottobre colpì Portofino, Rapallo e Santa Margherita, Mediaset ha scelto questa ultima località per presentare, il 2 luglio, i palinsesti della stagione 2019-20, che si assestano sull’offerta incentrata sulla tv generalista e sui generi intrattenimento, fiction, informazione e cinema, asset storici del Biscione. A questo si è aggiunta l’ufficializzazione da parte dell’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi dell’accordo con Sky per la trasmissione in chiaro di una partita della Champions League il mercoledì sera su Canale 5. «Siamo fiduciosi che con la Champions riusciremo a generare margini», ha commentato Berlusconi. Il gruppo di Cologno affronta la nuova stagione con certezze consolidate: la leadership degli ascolti con la tv generalista al 34,2% di share nelle 24 ore, 40 milioni di contatti al giorno e 14.684 ore di prodotto originale in Italia, l’efficacia della penetrazione dei contatti pubblicitari delle reti Mediaset, le reti tematiche che totalizzano in prime time una share del 7,1%, l’ottimo risultato della radio che con l’acquisto di Radio Montecarlo conta su un pubblico di 10,7 milioni di ascoltatori, la performance crescente nel digitale con 60 milioni di fan sui social, oltre 2 milioni di video visti e 5,3 milioni di pagine viste, entrambi nel giorno medio, con il servizio on-demand di Mediaset Play e Infinity, lo sviluppo delle tv connesse e il nuovo corso “europeo” con la costituzione di MediaforEurope, il polo extra italiano che mette al centro lo sviluppo della tv generalista. «È un progetto coraggioso, con la creazione di un agglomerato di broadcaster che vorremmo diventasse la casa della televisione – ha proseguito l’ad -. Al di là di sinergie di struttura, ci sono quelle tecnologiche per accelerare la trasformazione delle piattaforme di distribuzione contenuti e la pubblicità del futuro con l’addressable tv. Siamo stati first mover e crediamo che altre tv europee avranno un vantaggio dall’operazione. La tv generalista non morirà mai e continuerà a essere centrale per spettatori e investitori. Gli ott non li viviamo come concorrenti “diretti”. Infinity conta 500 mila abbonati ed è molto importante come modello di fruizione: il futuro sarà quello di incrociare la sua offerta con quella di Mediaset Play pensando a formule di pagamento per contenuti esclusivi». Il 4 settembre è prevista l’assemblea degli azionisti per approvare la fusione tra le Mediaset di Italia e Spagna, a fine processo la nuova società verrà costituita, presumibilmente con Fedele Confalonieri Senior non Executive Director e Berlusconi Chairman e CEO. Altro asset diventato imprescindibile è quello della radio. «Siamo molto soddisfatti perché i numeri che contano – ascolti, raccolta e margine – sono in crescita, con una ristrutturazione completata con due anni di anticipo sui tempi definiti dal Piano di Londra – ha dichiarato Berlusconi -. Attualmente non ci sono in vista acquisti di nuove emittenti ma a settembre lanceremo ufficialmente United Music, flussi verticali organizzati per generi musicali fruibili gratuitamente con una app da ogni device: a oggi contiamo già 700 mila streaming. L’offerta pubblicitaria prevede spot di 10” ogni 3 brani».

 

Raccolta adv, partenza al “ralenti” con possibile recupero

Stefano Sala

Nonostante una penetrazione dei contatti pubblicitari che nell’ultima stagione ha raggiunto il 54,5% del target 14-44 (con il 57,8% della fascia 15-34), il 2019 ha avuto una partenza rallentata, come ha spiegato a margine della presentazione l’amministratore delegato di Publitalia Stefano Sala. «Maggio è stato un mese difficile, giugno sarà negativo perché paghiamo il confronto con il pari mese dello scorso anno quando abbiamo avuto i Mondiali di calcio – ha detto -. Non ho brutte sensazioni sulla fine dell’anno, nel semestre agosto-dicembre faremo un risultato in linea con il 2018, ma nel complesso il 2019 avrà il segno meno davanti per il mercato. La radio è un mezzo che va bene, nel primo semestre i dati di mercato si attestano sul +2,5%, con Radio Mediaset che nei primi 5 mesi ha registrato +5,5%. Sul digitale Mediaset nel 2018 ha realizzato una crescita del 10%, meglio del mercato (+4%) e degli ott (+8%), quest’anno ci aspettiamo un risultato in linea. Secondo Nielsen, questo mercato varrà quest’anno 3 miliardi di cui 2,5 mld fatturati dagli ott e 600 milioni dagli editori. La quota di mercato della tv free nei primi 4 mesi 2019 è del +0,7%. È importante sottolineare che in questo periodo Mediaset ha raggiunto una quota del 40% senza calcio pay e Champions, e che gli investimenti pubblicitari a perimetro costante, sempre senza calcio pay e Champions, hanno registrato +0,6% di fronte a un mercato a +0,4%. Le nostre tv tematiche, compresa Premium su Sky, Mediaset valgono l’8% di share, con 20 e Focus che sono andate a regime dopo 12 mesi. Obiettivo di sviluppo restano le tv connesse, e noi ne raggiungiamo 3,5 milioni su un totale di 4,4 milioni, e l’addressable tv. Il 10% dei clienti l’ha provato: su una base line di 1.000 clienti significa che l’hanno scelta 100 aziende, un terzo l’ha ricomprata una seconda volta e due terzi pianificano già lineare e non lineare». «I listini di autunno avranno un aumento del 2,5-2,7%», ha aggiunto Matteo Cardani, general manager marketing di Publitalia.

 

L’offerta d’autunno

I contenuti della tv generalista restano centrali nella nuova offerta dei palinsesti, così come la conferma dei volti trainanti: Maria De Filippi, Barbara D’Urso, Ilary Blasi, Gerri Scotti, per citarne alcuni. Per Canale 5 confermati nel preserale Caduta libera, The Wall e Avanti un altro, con l’arrivo del nuovo format Conto alla rovescia affidato a Scotti. Dopo il Tg5 partirà la 32esima edizione di Striscia la notizia. Nel prime time, l’intrattenimento riparte con i consolidati Tu sì que vales, C’è posta per te, Amici, temptation Island Vip, Live Non è la D’Urso, il GF Vip con Alfonso Signorini, L’isola dei famosi con Alessia Marcuzzi, All together now. Tra le novità: Amici Vip, la versione celebrity del talent, ed Eurogames, ispirato al format di Giochi senza frontiere, con la Blasi e Alvin. Prosegue lo sforzo sulla fiction con le nuove produzioni made in Italy Il processo, Oltre la soglia, Fratelli Caputo, Scomparsi e Giustizia per tutti, che si affiancano alle stagioni sequel di L’isola di Pietro e Rosy Abate. E presumibilmente a ottobre sarà data una seconda chance ad Adrian, che «diventerà AdrianO: Celentano sta lavorando allo show di accompagnamento al programma», ha detto Berlusconi. Su Italia 1 arrivano la nuova versione di Freedom oltre il confine, La pupa e il secchione, Low Cost con Pio e Amedeo, un programma con Diego Abatantuono e Social, una nuova proposta di infotainment. Conferma per Colorado, Tiki Taka, Le Iene con due serate settimanali e serate speciali di inchiesta, Studio aperto. Rete 4 ha raggiunto una crescita del 12,4% con il restyling e ha cambiato posizionamento raggiungendo +25% il pubblico di spettatori laureati. Confermati: Stasera Italia, Quarta Repubblica, #CR4 La Repubblica delle donne, Quarto grado, Dritto e rovescio, Il Segreto. «La nostra leadership negli ascolti nella stagione 2018-19 ci rende fiduciosi, soprattutto perché siamo primi sia sul target Donne – 15-24 anni con il 18,8%, e 35-54 con il 20,2%, sia sul target Uomini – rispettivamente con il 14,1% e il 14,7% -. Avremo in media sei sere su sette di autoproduzione con il lancio dei nuovi brand: le serate autoprodotte passeranno da 109 a 144, con Rete 4 da 36 a 49, Italia 1 da 28 a 32 e Canale 5 da 45 a 63», ha anticipato Marco Paolini, direttore generale palinsesti Mediaset. «Il nostro lavoro è quello di intercettare i gusti del pubblico creando la sensazione di “imperdibilità”, che si costruisce con il contributo originale: faremo un grande sforzo sull’intrattenimento sia innovando titoli storici sia sperimentandone di nuovi – ha dichiarato Alessandro Salem, direttore generale contenuti Mediaset -. La fiction ha vissuto anni di rallentamento degli investimenti, ma da due anni stiamo ricostruendo l’offerta cercando di coniugare modernità di linguaggio con la trasversalità degli ascolti. Tutto parte dalla ricerca nella fase di scrittura, ci dirigeremo verso thriller psicologico, crime, drammi familiari, che hanno già avuto buoni riscontri». «Mantenere l’attenzione sulla verità contro le fake news» è un must secondo Mauro Crippa, direttore generale informazione Mediaset: «Il TG5 da tre decenni è punto di riferimento grazie a correttezza e trasparenza, mentre Rete 4 è cresciuta come canale che offre uno sguardo sulla realtà di qualità».

 

 

 

 

 

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