PerPranzo evolve la pausa pranzo aziendale

Con un’app che connette aziende e ristoranti, PerPranzo si propone come soluzione per il welfare. Angelo Nodari, CEO e Co-Founder racconta come, nonostante la battuta d’arresto causata dalla pandemia, PerPranzo stia continuando a crescere, anche a livello territoriale. 

Angelo Nodari

Com’è nata l’idea e quali sono stati i primi passi per realizzarla?

Tutto è iniziato nel 2019 con una buona dose di coraggio: abbiamo presentato l’idea di PerPranzo al ComoNExT – Innovation Hub e ci siamo aggiudicati la vittoria. Siamo poi volati a Lisbona per presentare il progetto al Web Summit e, vista la calorosa accoglienza, abbiamo deciso di dedicare tutte le nostre energie al progetto. L’idea è nata dallo studio approfondito del mercato della pausa pranzo e da un’esigenza che noi stessi sentivamo e condividevamo con migliaia di dipendenti di aziende in tutta Italia: ridare valore alla pausa pranzo e adattarla ai trend moderni, come i sistemi di pagamento smart.

 

Qual è il modello di business?

PerPranzo vuole fornire una soluzione per la pausa pranzo aziendale a 360°, adatta a tutte le esigenze aziendali ma che allo stesso tempo non trascuri i ristoratori. L’azienda che usa PerPranzo ha a disposizione un software SaaS per il controllo e la gestione del pranzo dei dipendenti. A questi ultimi viene dato accesso a un’app per smartphone che permette di effettuare tutto in pochi tap: visualizzare i ristoranti del network e i loro menù a prezzo fisso, pagare la consumazione al ristorante tramite QR code oppure effettuare ordini in delivery o take-away. A loro volta i ristoratori accettano i pagamenti in un attimo tramite l’app, senza i costi nascosti del POS e le commissioni altissime dei buoni pasto. Inoltre, il software di PerPranzo è costituito da una serie di funzionalità interconnesse come la gestione dei flussi di pagamento e la gestione del sistema di fatturazione verso le aziende clienti e dai pubblici esercizi. Questo rende l’intera esperienza della pausa pranzo aziendale semplice, veloce e vantaggiosa per tutti.

 

Ad oggi come si è sviluppato il progetto?

La pandemia ha dato una grossa battuta d’arresto all’ecosistema della pausa pranzo. Di conseguenza anche noi ci siamo dovuti adattare, sfruttando la flessibilità e l’anima digitale del nostro servizio a supporto di aziende e ristoratori. Questo ci ha permesso di continuare a operare espandendo la nostra rete e ottenendo la fiducia di tante aziende e ristoratori, anche durante un periodo in cui era difficile parlare di pausa pranzo. Da allora PerPranzo ha continuato a crescere, ma il nostro approccio è sempre stato lo stesso: un’attitudine naturale all’innovazione.

 

Quali saranno i prossimi step?

Al momento siamo orientati allo sviluppo di nuove partnership, focalizzate su temi di sostenibilità, qualità del servizio e nuove tecnologie. Siamo partiti con poche aziende clienti e un centinaio di ristoranti a Milano, ora siamo presenti in quasi tutta Italia. Contiamo di continuare a crescere portando avanti la nostra battaglia contro le inefficienze legate al welfare aziendale in pausa pranzo.

 

Che tipo di clientela avete?

Le soluzioni di PerPranzo sono adatte a tutte le tipologie di aziende: PMI, startup e grandi realtà. Tra i nostri clienti infatti rientrano tutte queste categorie. 

L’unico requisito necessario è la volontà da parte dell’azienda di investire nel benessere delle proprie persone dando il giusto peso alla pausa pranzo, un’azione quotidiana di per sé semplice ma davvero fondamentale per il miglioramento del clima aziendale e l’incremento della produttività.

 

Come comunicate per attirare nuovi clienti?

Il nostro Marketing Team si muove su più fronti: la nostra comunicazione si rivolge infatti parallelamente alle aziende e ai ristoratori. Il nostro stile comunicativo vuole essere trasparente e amichevole, un po’ come siamo noi internamente all’azienda. Fondamentali per noi sono i canali social e le attività online, con cui ci proponiamo di entrare in contatto con gli utenti guidandoli lungo le diverse fasi del funnel. Parallelamente cerchiamo di essere presenti su riviste, radio e webinar.

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